Dal mondo nuovo alla città infinita. Cento anni di trasformazioni e progetti nell’area milanese

 Dal mondo nuovo alla città infinita. Cento anni di trasformazioni e progetti nell’area milanese

Informazioni

Tipologia Attività

Attività istituzionale in favore dei soci

Direttore

Franco Sacchi

Gruppo di lavoro

Fabio Bianchini (capo progetto), Bertrando Bonfantini, Ada Magnani [collaboratori esterni]

Codice Ricerca

IST_05_07

Data

Maggio 2007


Riedizione del documento pubblicato nel giugno 2004 (IST_04_03).

Nell’epoca dell’informazione a rapido consumo e veloce obsolescenza, recuperare uno sguardo di lungo periodo sulle trasformazioni socio-economiche e territoriali che hanno investito l’area milanese rappresenta un esercizio non privo di originalità, soprattutto se orientato alle questioni dell’oggi e alle prospettive di sviluppo. L’interesse suscitato dalla prima pubblicazione nel 2004 porta a questa seconda edizione, nel nuovo formato editoriale della collana Argomenti & Contributi.
Tra la scelta di redigere un volume del tutto nuovo o la ristampa senza modifiche del precedente, si è praticata una via intermedia, provvedendo a integrare la parte finale del paragrafo 4.4, dove sono richiamate le pratiche pianificatorie più recenti, e aggiungendo due “tasselli”: un ulteriore accento sul governo metropolitano (paragrafo 5.6), un affondo su mercato immobiliare e territorio (box all’interno del capitolo 5).
Il volume presenta quattro “quadri” dell’area milanese che tematizzano altrettante grandi fasi del suo sviluppo di lungo periodo.
Le tappe, le cui soglie proprio in ragione della loro convenzionalità e del rapporto fluido tra un capitolo e l’altro rimangono implicite nelle titolazioni, sono:

  • la formazione della città industriale moderna (1880-1915), caratterizzata da concentrazione urbana/industriale e dallo sviluppo della rete ferroviaria regionale e internazionale;
  • il consolidamento dei processi di crescita (1915-1945), connotato dal rafforzamento della rete urbana del Nord Milano (con la costruzione della prima rete autostradale europea) e dalla grande espansione edilizia nel capoluogo a ridosso della nuova cintura ferroviaria;
  • lo sviluppo metropolitano (1945-1980), contrassegnato, sotto la spinta dello sviluppo industriale/demografico e della motorizzazione privata, dalla grande espansione edilizia e urbanistica.

L’urbanizzazione coinvolge dapprima il capoluogo e il territorio a Nord di Milano e dilaga, poi, nel sud agricolo, anche grazie al rapido sviluppo della rete stradale e autostradale. La riqualificazione della città e la diffusione territoriale dello sviluppo (1980-2004), contraddistinta da ristrutturazione industriale e urbana e dalla diffusione della crescita insediativa, con valorizzazione dei sistemi locali. È una fase che vede, a scala globale, l’accentuarsi di competizione e integrazione tra città e regioni e, a scala locale, l’acutizzarsi di situazioni di crisi ambientale e di congestione del traffico.
Ogni quadro, a sua volta, si compone della sequenza ricorrente di quattro paragrafi dedicati a economia e società, fenomeni territoriali e insediativi, infrastrutture, piani-progetti-politiche.
La ricostruzione non ambisce alla sistematicità; si tratta piuttosto di un percorso di sottolineature, che sperimenta l’intersezione di approcci, studi e letterature sulla città e il territorio non sempre “contigui”.
La stessa locuzione che compare nel sottotitolo di questo quaderno – “area milanese” – si rivela definizione territoriale volutamente ambigua. L’oggetto è infatti la “grande Milano”, osservata nella sua arealità problematica e variabile, rispetto alla quale i confini amministrativi descrivono contorni parziali di un fenomeno urbano dalle dimensioni molteplici e cangianti.
Le conclusioni intendono infine gettare uno sguardo orientato sull’oggi e sul domani, mettendo in tensione quanto affrontato nelle parti precedenti, evidenziando persistenze, discontinuità, prospettive, e avanzando alcune ipotesi interpretative e operative. In particolare, esse tematizzano:

  • il ruolo di avanguardia svolto da Milano nei processi di modernizzazione del Paese, che, in una qualche misura, finisce per condizionarne anche il destino futuro;
  • la vocazione “glocale” del capoluogo lombardo, ossia la capacità di internalizzare risorse esterne e farle interagire con saperi, organizzazione sociale, cultura, condizioni territoriali locali, per poi rilanciare prodotti e servizi sui mercati nazionali e internazionali;
  • il perdurante carattere policentrico, differenziato e integrato dell’area milanese, che la configura come una città-regione ante-litteram;
  • il nesso stringente tra sviluppo della regione urbana e rafforzamento/articolazione dell’armatura infrastrutturale, un binomio storico da ripensare in funzione delle idee e dei progetti in azione;
  • il rapporto difficile tra intenzionalità pianificatore e trasformazioni reali, che ci interroga sull’efficacia del governo per piani e sui relativi processi di institutional building.

Il documento è stato pubblicato nell’ambito della collana “Argomenti&Contributi” (n° 8, maggio 2007)

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