Documento di inquadramento delle politiche urbanistiche del Comune di Abbiategrasso

 Documento di inquadramento delle politiche urbanistiche del Comune di Abbiategrasso

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico del Comune di Abbiategrasso

Direttore

Luciano Minotti

Gruppo di lavoro

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Codice Ricerca

CON_14_03

Data

Settembre 2004


Il Documento di Inquadramento, previsto dalla LR 9/99, è lo strumento attraverso cui il Comune di Abbiategrasso si propone di definire obiettivi generali e indirizzi d’azione per le trasformazioni urbanistico-territoriali locali, da promuoversi attraverso la concertazione e la cooperazione con soggetti pubblici e privati e da realizzarsi attraverso i PII.
I tradizionali equilibri, stabilitisi nel corso del tempo tra economia, società e territorio dell’Abbiatense, stanno subendo profonde modificazioni sia per effetto del traboccamento di attività economiche e popolazione dal cuore metropolitano sia per effetto di fenomeni di sviluppo, con ridistribuzione interna all’area, che favoriscono i comuni della fascia centrale a scapito di Abbiategrasso. Entro tale scenario, si stanno innestando progetti infrastrutturali, ambientali, di insediamento di nuove funzioni destinati a modificare il posizionamento della città nel quadro delle relazioni metropolitane.
Abbiategrasso e l’Abbiatense si stanno quindi avviando a fuoriuscire da uno stato di relativa emarginazione, che ne ha segnato la parabola di sviluppo di lunga durata. Tale apertura offre notevoli opportunità di sviluppo, ma presenta anche rischi di snaturamento dell’identità socio-economica e territoriale locale.
Per governare la trasformazione dell’area è necessario che i principali attori locali si propongano di combinare “virtuosamente” risorse endogene ed esogene, ricercando opportune compatibilità tra sviluppo economico-sociale, crescita insediativa e tutela/valorizzazione ambientale.
Alla luce di tali obiettivi generali, il Documento individua le seguenti linee d’indirizzo.
• Mantenere la taglia demografica e occupazionale, potenziando i servizi.
• Privilegiare i grandi progetti infrastrutturali “appropriati” al contesto territoriale.
• Nuova stazione a Cascina Bruciata, interramento della ferrovia, stazione urbana come nuova centralità, con recupero di continuità con la città a est.
• Le tre priorità del PUT: migliorare le intersezioni tra via Giotto e la SS494, tra le vie Dante-Galilei e la SS526, tra SS494 e SS526.
• Fiume, Navigli, cascine e ambiente naturale: passare dalle salvaguardie a politiche e progetti di valorizzazione.
• Integrazione del centro storico con le periferie (sistema delle piazze, riuso locale di via Dante, aree nord/nord-est, ecc.).
• Ridisegno della forma urbana e interventi sulla viabilità minore nelle aree di frangia a ovest, tra città e campagna.
• Arginare la possibile frammentazione territoriale a sud-est, a seguito della variante alla SS494.
• Funzioni eccellenti come volano per la costruzione di nuovo pezzo di città a nord-est, in connessione con il centro storico.
• Valorizzare il centro commerciale naturale e modernizzare la rete commerciale.
• Fiera: com’è, dov’è, ma alla ricerca di nuove funzioni e consuetudini d’uso.
• Assecondare la riorganizzazione del sistema istruzione su tre poli (plesso nord, “omnicomprensivo”, Folletta/Alessandrini).
• Rilancio dell’Ospedale e ristrutturazione del Golgi, senza ampliamenti off-site.
• Università e ricerca: verso un sistema su tre poli (umanistico all’Annunciata, scientifico a Castelletto, tecnologico a Mendosio).
In questa luce, i criteri generali per selezionare i PII sono così individuati: riqualificazione vs. espansione (in primis trasformando le aree dismesse), privilegiare il completamento urbano, premiare la qualità degli interventi e il loro “carattere urbano“

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