Economia e politica economica in Italia. Lo sviluppo economico italiano dal 1945 ad oggi

 Economia e politica economica in Italia. Lo sviluppo economico italiano dal 1945 ad oggi

Gioacchino Garofoli

Franco Angeli, Milano 2014

Gioacchino Garofoli appartiene alla schiera di economisti che rifiutano una disciplina fatta di “formalizzazioni astratte, eleganti ma inadatte ad interpretare la realtà” (Paolo Sylos Labini), che danno agli studiosi “il modo di dimostrare la propria destrezza” (Giorgio Fuà).
Da qui, non solo “la diffidenza verso certe squisitezze formalistiche dell’analisi mainstream”, ma soprattutto la rinuncia alla pretesa che l’economista si possa “sottrarre al dovere di rispondere alle domande che ‘la gente’ si pone” (Giacomo Becattini).
Garofoli ha dunque scelto di dare al suo lavoro “un contenuto e una forma tali da offrire lumi per la coscienza civile e l’azione politica”, esercitando “ogni cura per trasmettere ai più giovani una visione dell’economia politica, come disciplina che ha contenuti e responsabilità sociali” (Paolo Sylos Labini, Giorgio Fuà, Giacomo Becattini, Onorato Castellino, Sergio Ricossa, Siro Lombardini e Orlando D’Alauro, lettera a “la Repubblica” del 30 settembre 1988).
Questo libro, che raccoglie, aggiorna e sistematizza le lezioni tenute da Garofoli nel corso di molti anni di insegnamento universitario, offre informazioni e interpretazioni sulla struttura economica e sui problemi affrontati dell’economia italiana dal 1945 ad oggi, nonché sulle opzioni disponibili e sulle scelte effettivamente compiute dai policy maker nelle varie fasi dello sviluppo economico del nostro Paese. Esso prende in considerazione, alla luce delle condizioni del contesto nazionale e internazionale, la struttura economica, la distribuzione del reddito, il posizionamento sui mercati internazionali, spaziando dall’analisi delle variabili reali (produzione, occupazione, investimenti, produttività, salari, ecc.) alle variabili monetarie (offerta e domanda di moneta, tasso d’inflazione, tassi d’interesse, deficit pubblico, ecc.).
L’analisi è condotta per le varie fasi dello sviluppo economico del dopoguerra secondo una periodizzazione di tipo “qualitativo”, che fa riferimento ai cambiamenti del modello di sviluppo che implicano modificazioni rilevanti nelle relazioni del sistema economico nazionale e internazionale, nel quadro istituzionale e nelle decisioni di politica economica.
Le fasi discusse, alle quali sono dedicati specifici capitoli della Parte prima del libro, sono le seguenti: 1. La ricostruzione economica (1945-1953); 2. Il “miracolo economico” (1953-1963); 3. La fase di “sviluppo intensivo” (1963-1970); 4. La crisi economica degli anni Settanta (1970-1975); 5. Industrializzazione diffusa e piccola impresa (1975-1983); 6. La ristrutturazione delle imprese (1983-1992); 7. La ristrutturazione del bilancio pubblico e il processo di integrazione monetaria europea (1992-1999); 8. L’integrazione economica internazionale: Eurozona e globalizzazione (1999-2007); 9. La crisi economica e le risposte di politica economica: Europa vs. altre grandi regioni del mondo.
La Parte prima del volume si conclude con un capitolo che, oltre a richiamare alcuni aspetti generali del processo di sviluppo economico del nostro Paese, pone una serie di questioni individuate come rilevanti nell’agenda dei prossimi anni.
Il volume contiene inoltre, nella Parte seconda, alcuni approfondimenti, in ordine ai principali modelli interpretativi dello sviluppo economico italiano del dopoguerra, all’articolazione del sistema economico italiano negli anni ’70 e ’80, ai meccanismi di funzionamento dei distretti industriali e ai comportamenti delle piccole e medie imprese di fronte alla crisi.
Come si evince dal semplice scorrere di questo sommario, Garofoli, si potrebbe dire nel solco della tradizione dell’economia classica, persegue i suoi obiettivi senza troppo preoccuparsi di valicare i confini dell’economia, accettando invece “contaminazioni” di vario tipo, con la storia, la sociologia, l’antropologia, la geografia e le scienze territoriali, la statistica, la demografia, ecc.
Questo approccio comporta uno sforzo per collocare la disciplina economica sullo sfondo concreto delle società in cui viviamo e dei soggetti “in carne ed ossa” che le animano, rifuggendo il mondo artificiale, ordinato e razionale – in fin dei conti “l’unico possibile” – ipotizzato dalla modellistica mainstream.

Autore

Gioacchino Garofoli
Presidente dell’Associazione degli economisti di lingua neolatina e past President dell’Associazione Italiana delle Scienze Regionali, è professore ordinario di Politica economica presso l’Università dell’Insubriae.

Articoli correlati