Recupero della Cascina Castello di Carpiano: Programma Integrato di Intervento – Proposta iniziale

 Recupero della Cascina Castello di Carpiano: Programma Integrato di Intervento – Proposta iniziale

Informazioni

Tipologia Attività

Attività svolta su incarico del Comune di Carpiano

Direttore

Luciano Minotti

Gruppo di lavoro

Claudio Grossoni [capo progetto], Cinzia Vanzulli [staff PIM]; Walter Besozzi (Soc. ARTEMA Srl), Ada Magnani (Allegato “La cascina di Carpiano. Notizie storiche e valutazioni degli elementi di interesse architettonico ed artistico") [collaboratori esterni]

Codice Ricerca

CON_04_04

Data

Marzo 2004


Il Programma Integrato di Intervento per il Recupero della Cascina Castello rappresenta l’elemento determinante, ancorché conclusivo, per il raggiungimento degli obiettivi tracciati col Documento di Inquadramento delle Politiche Urbanistiche, approvato il 27.11.2003, confermati e specificati attraverso il Piano dei Servizi, approvato il 29.03.2004.

Il quadro evolutivo analizzato ha evidenziato: un rapido esaurimento delle potenzialità attuative del PRG sia sul fronte residenziale (a causa di una forte crescita della domanda insediativa) sia sul fronte delle aree produttive (a causa dell’incremento delle unità locali e degli addetti) soprattutto nel comparto della logistica.

Il sistema dei servizi, invece, manifesta una disponibilità di aree sovrabbondanti per le necessità locali, sia allo stato attuale che di prospettiva, ed una efficienza prestazionale più che soddisfacente.

Le iniziative proposte, pertanto, acquistano fisionomia dalla considerazione delle dinamiche sopra evidenziate.

Il ricorso allo strumento dei PII era stato anticipato proprio dal Documento di Inquadramento come il più idoneo alla concretizzazione delle iniziative pianificate che si ricorda sono:

  • il recupero fisico-funzionale della Cascina Castello;
  • consolidare e sviluppare l’impianto urbano;
  • ricalibrare e integrare il sistema delle aree verdi e a servizi;
  • completare e riqualificare la zona produttiva.

Nell’ambito del Documento di Inquadramento si è, inoltre, individuata la griglia di selezione delle proposte di PII, basata su criteri di diversificazione di destinazioni/funzioni, compresenza di tipologie d’intervento integrate e di rilevanza territoriale del progetto.

Alcuni degli obiettivi sopra citati fanno parte di proposte di trasformazione prospettate dal Piano dei Servizi, ma si tratta comunque di operazioni ancora parziali rispetto all’obiettivo del riassetto complessivo dell’impianto urbano dei servizi e del sistema paesaggistico-ambientale che troverà, invece, valorizzazione anche attraverso la realizzazione del PII.

La necessità di procedere attraverso la “Proposta Iniziale” è dovuta alla complessità delle componenti in gioco, che devono tener conto del coinvolgimento di diversi attori su diversi tavoli istituzionali.

Un primo elemento di complessità anche se favorevole ad una rapida implementazione è dovuto al rapporto con le proprietà dei fondi, che, nello specifico della Cascina Castello, trova una corsia preferenziale nel fatto che la proprietà della Cascina è la medesima delle aree residenziali di espansione proposte dal PII. Proprio per tale caratteristica, però, deve necessariamente avanzare una proposta che costituisca base di valutazione sufficientemente concordata dalle parti. Un ulteriore elemento di favore è dato dal fatto che la proprietà non è privata, ma di un Ente Benefico (IPAB ora ASP), peraltro già intenzionato ad alienare il bene. Anche per quanto riguarda la proprietà delle aree a destinazione produttiva/terziaria si tratta soltanto di due figure giuridiche, quindi non frazionata in più “partite”, caratteristica che rende più semplice e rapida la contrattazione. La prima, quella relativa al comparto ovest, di proprietà della IMPRESA BACCHI Srl – GEI Srl azienda, di un certo prestigio, allocata sui lotti contigui; la seconda, di proprietà della IMMOBILIRE ERICANA Srl. che risulta proprietaria dell’area limitrofa, occupata da impianti dimessi e recentemente bonificata.

Un secondo elemento di complessità è dato dal rapporto con la pianificazione di livello superiore: il Parco Agricolo Sud Milano, interessato direttamente dalla Proposta di PII, la Provincia e la Regione Lombardia

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