Corsi e seminari di Formazione PIM

 Corsi e seminari di Formazione PIM

di Redazione

Appunti sul corso “LR 31/2014 sul Consumo di suolo”

Nel calendario dei corsi e seminari di formazione definito dal PIM per l’anno 2015 il primo incontro, svoltosi il 29 gennaio, è stato dedicato all’approfondimento dei contenuti della LR 31/14, che tratta la materia della limitazione del consumo di suolo e della riqualificazione.

Lo scopo, oltre a soddisfare l’esigenza di una migliore conoscenza dei contenuti del provvedimento legislativo, era quello di comprendere le modalità di applicazione della Legge regionale e le conseguenze sui processi di pianificazione e di gestione del territorio nella fase di transitoria, in attesa della messa a regime dell’assetto pianificatorio nel suo complesso, come previsto dalla legge stessa.

Grazie ai relatori, l’arch. Marco Cassin (dirigente della Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo di Regione Lombardia) e l’avv. Carlo Cerami (avvocato esperto in diritto amministrativo), è stato possibile affrontare i diversi contenuti della Legge, avendo da un lato il racconto, con l’evidenziazione degli elementi più salienti del provvedimento, dall’altro l’analisi e il commento articolato, con la segnalazione di aspetti più o meno problematici.

Nella trattazione dei contenuti della Legge sono stati evidenziati i seguenti aspetti:

  • le finalità: il suolo come bene comune e l’obiettivo della Lombardia di rispettare il traguardo indicato dalla Commissione europea di giungere entro il 2050 a un consumo netto di terreno pari a zero);
  • le definizioni: cosa si intende per superficie agricola, superficie urbanizzata e urbanizzabile, consumo di suolo, bilancio ecologico del suolo, riqualificazione urbana;
  • il progetto urbanistico e territoriale: compiti del Piano Territoriale Regionale (PTR), dei Piani territoriali Provinciali (PTCP), della Città metropolitana e dei Comuni nello stabilire criteri, indirizzi linee tecniche per contenere il consumo di suolo e loro modalità di applicazione; l’importante previsione della Carta del consumo di suolo; il ruolo dell’osservatorio;
  • le misure di incentivazione;
  • la norma transitoria.

Con riferimento a questo quadro, molta attenzione è stata rivolta agli aspetti relativi alla fase transitoria. In particolare, le domande hanno riguardato: da un lato, le modalità di proroga dei PGT, in attesa del compimento del non breve processo di definizione di linee d’azione e di criteri da parte del PTR e dei successivi adeguamenti dei PTCP e del Piano della Città metropolitana (per il quale debbono essere stabilite norme regionali); dall’altro lato, i chiarimenti sulla facoltà o meno da parte dei Comuni di procedere alla adozione/approvazione di varianti agli atti di pianificazione, nella fattispecie Documenti di Piano dei PGT, con previsioni in riduzione rispetto allo strumento previgente o comunque senza alcuna previsione riguardante aree non urbanizzate. Su quest’ultima questione si è aperto l’interrogativo su possibili differenti soluzioni: da una lato, uno teso a escludere questa possibilità in quanto ritenuta in contrasto con quanto contenuto nell’art. 5, dall’altro lato, viene sollevata la lesa potestà dei Comuni di esercitare una facoltà assegnatagli dal quadro costituzionale.

Anche con riferimento a questi interrogativi, il 24 marzo, la Regione ha pubblicato gli Indirizzi applicativi della L.R. 28 novembre 2014, n. 31 “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato” in cui vengono forniti chiarimenti interpretativi e applicativi relativamente ad alcune disposizioni della legge, con particolare attenzione ai profili più urgenti della disciplina della fase transitoria, dettata all’art. 5: validità dei documenti di piano, procedimenti di pianificazione in itinere, varianti al PGT possibili e piani attuativi nella fase transitoria, disposizioni in materia di contributo sul costo di costruzione.

Rispetto a questa modalità sembrerebbe però più opportuno che fosse stato assunto un provvedimento di modifica della norma in grado di garantire maggiori certezze per tutti i soggetti interessati, pubblici e privati.

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